La fotografia emersa rimanda a una generazione di giovani che, contrariamente alle frequenti definizioni con cui sono stati bollati, sembrano impazienti di poter offrire il proprio contributo alla società, che accetterebbero anche un lavoro sottopagato, che sono disposti non solo a lasciare il proprio comune, ma la propria nazione e anche l’Europa per raggiungere, come i loro antenati nel dopoguerra, l’America, che continua a rappresentare, anche nell’immaginario giovanile, la patria delle opportunità.
Ma sono anche giovani che cercano la stabilità, per poter realizzare i propri progetti, che rivendicano i diritti del lavoro, che sono disposti al sacrificio ma non a rinunciare ai propri valori; sono giovani pieni di cinismo e di rassegnazione, perché ormai sanno (o credono di sapere) come funzionano alcuni “meccanismi”, che le conoscenze e le raccomandazioni rappresentano un irrinunciabile passepartout e che la politica e le Istituzioni (soprattutto quelle centrali) non possono o non vogliono fare nulla per loro.
Questi giovani meritano l’attenzione, il rispetto e la considerazione delle istituzioni, della politica, delle imprese, dei sindacati, dei media, e di tutto quel mondo di adulti che ne chiama in causa soltanto la marginalità e la devianza, come fossero fenomeni di cui non sono responsabili.
Il Rapporto è stato presentato in una Conferenza Stampa il 28 novembre 2013 presso il Centro Congressi Cavour; sono intervenuti Pierpaolo Bombardieri (Segratario della UIL di Roma e del Lazio), Fabio Piacenti (Presidente dell’EURES Ricerche Economiche e Sociali), Massimiliano Smeriglio (Vicepresidente della Regione Lazio) e Luigi Nieri (Vicesindaco di Roma Capitale).
Direzione del Rapporto: | Fabio Piacenti |
Gruppo di ricerca: | Alessandra Curti, Arianna Pugliese, Matteo Valido, Viviana Vassura |
Hanno collaborato alla rilevazione: | Ilaria Cesarini, Leandro Mancino |
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