l presidente dell’istituto Fabio Piacenti ha illustrato alla Pisana le ragioni e gli esiti del contenzioso con le compagnie di telefonia, quali emergono dall’indagine.
La presentazione dell’indagine svolta da Eures nel Lazio sulle comunicazioni elettroniche nella società digitale è stata l’oggetto della seduta odierna in commissione III, Vigilanza sul pluralismo dell’informazione, presieduta da Davide Barillari. Ad illustrare la ricerca Fabio Piacenti, presidente dell’istituto di ricerche economiche e sociali; al termine, il presidente Barillari ha commentato dicendo che la relazione presenta numerosi spunti di interesse per il lavoro della commissione. Per quanto riguarda il programma di lavoro, una volta terminata l’attuale fase di stallo determinata dalla attesa di alcune importanti nomine (Vigilanza Rai, Corecom), la commissione dovrà porre mano ad appuntamenti importanti, tra cui ad esempio gli stati generali dell’informazione, ha aggiunto Barillari.
L’indagine, ha esordito il presidente di Eures, è stata svolta su input del Corecom nel 2018, attraverso la realizzazione di 2000 interviste, con argomento il contenzioso riguardante i servizi di telefonia; stratificazione territoriale, variabile di genere e anagrafica sono stati i criteri applicati e si è avuta la collaborazione delle associazioni dei consumatori, di Agcom e interviste con presidenti di vari Corecom.
Risultato di maggiore evidenza è stato quello della divaricazione, ha proseguito Piacenti, tra un’utenza più capace di difendersi e una maggiormente in balìa del mercato, la prima delle quali è ovviamente quella più giovane e scolarizzata, mentre la seconda corrisponde in gran parte alla fascia anziana, che lamenta soprattutto problemi sull’utenza fissa, con difficoltà nel cambiare contratto, presenza di servizi non richiesti e difficili comunicazioni con i call center di assistenza.
Arma potente nelle mani delle compagnie la possibilità di apportare modifiche contrattuali attraverso una semplice comunicazione all’utenza, che a volte può non essere resa in forme molto chiare, ha aggiunto Piacenti: su questo, trattandosi di normativa nazionale, a livello regionale si può fare poco. Emblematica la vicenda della tariffazione a 28 giorni, secondo Piacenti: anche quando Agcom ha imposto il ritorno a quella tradizionale, le compagnie si sono “difese” con aumenti unilaterali applicati quasi all’unisono da tutte.
Il mercato nel settore è saturo, ha detto ancora il presidente di Eures, quindi la concorrenza si sposta sulle tariffe, con l’ingresso prepotente nel mercato di operatori low cost, e talvolta si rilevano comportamenti commerciali non corretti. Altro terreno su cui si svolge la concorrenza è quello dell’offerta di nuovi servizi, cosa su cui, di nuovo, la più penalizzata è la fascia di utenza meno preparata.
Qualche numero emerso dalla ricerca, in conclusione: il 50 per cento degli intervistati riferisce di aver avuto un contenzioso per cattiva informazione da parte delle compagnie in occasione della stipula del contratto (su elementi come i costi, le eventuali penali per disdetta anticipata ecc). In generale, meno della metà degli intervistati ritiene esaustiva l’informazione ricevuta. Tra gli scontenti però, solo il 77 per cento si rivolge a servizi clienti; tra coloro che si attivano, la metà riesce a risolvere il problema, ma dell’altra metà che non vi riesce, due terzi circa subiscono il disagio passivamente. I restanti si rivolgono infine ad associazioni di tutela dei consumatori o al Corecom, che risulta soddisfacente per la maggior parte degli intervistati, ma poco conosciuto in generale. Destinare somme a prevenire il contenzioso è uno spunto che si può trarre da questa ricerca sul piano operativo, secondo Piacenti.
Il dato della scarsa conoscenza del Corecom scaturito dall’indagine è una cosa su cui la Commissione può lavorare, secondo il consigliere Rodolfo Lena del Partito democratico: ma anche tentare di cambiare qualche regola per governare meglio il caos tariffario a favore dei cittadini è necessario, a suo avviso.
Erano presenti alla seduta anche i consiglieri Emiliano Minnucci e Salvatore Lapenna del Pd e Marco Cacciatore del Movimento 5 stelle.
A cura dell’Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio