Il vento della crisi che ha colpito negli ultimi anni l’economia mondiale e nazionale ha prodotto cambiamenti importanti e durevoli nella cultura e nella vita delle imprese. La necessità di operare in mercati profondamente trasformati dalla contrazione e dai mutamenti della domanda ha infatti dato il via ad un generale processo di ridefinizione dei modelli produttivi e organizzativi, accompagnato da un complessivo riassetto dei rapporti tra le imprese.
La crisi, infatti, pur avendo interessato in maniera trasversale i diversi settori e segmenti di impresa, ha avuto un impatto differente in base ai settori, alle dimensioni di impresa, alla proiezione internazionale, al portafoglio clienti, alla posizione all’interno di una filiera e, più in generale, al mercato di riferimento dell’impresa.
Anche il fatto di operare all’interno di una rete di imprese o di una filiera produttiva piuttosto che da sole ha costituito un fattore molto rilevante al riguardo, esponendo o proteggendo le diverse imprese dall’impatto della crisi e, comunque, modificandone il profilo strategico, operativo e organizzativo rispetto a quello adottato negli anni precedenti.
Accanto a valutazioni e analisi di tipo quantitativo, necessarie ad inquadrare in termini empirici le condizioni oggettive sulle quali si è innestata la crisi all’interno del sistema delle piccole e medie imprese e delle imprese artigiane, sia in termini generali sia a livello settoriale, è stato utilizzato lo strumento del focus group.
L’impianto metodologico adottato ha previsto il ricorso a 3 focus group, articolati su base settoriale, con la partecipazione di imprese artigiane e PMI iscritte a CNA. Le imprese sono state selezionate all’interno delle più significative filiere in termini economici generali ma anche associativi: la filiera delle calzature, della meccanica e della nautica, ovvero tre realtà molto diverse tra loro per composizione della filiera e per segmento di consumo (e quindi per tipologia di clienti finali).
Curatore del Rapporto: | Fabio Piacenti |