Quasi seicento vittime fra parenti in 18 anni, in 12 mesi ben 29. Primi in Italia. E la Brianza guida la classifica delle province
di GABRIELE MORONI
Milano, 9 gennaio 2020 – Aridi e proprio per questo impressionanti i numeri degli omicidi in famiglia in Lombardia forniti da Eures, l’Istituto Ricerche Economiche e Sociali. Nelle famiglie lombarde si uccide con più frequenza. Nella terribile classifica che esce dalla disaggregazione dei dati a livello regionale, la Lombardia, con 569 omicidi in famiglia tra il 2000 e il 2018 e 29 nel solo 2018, si colloca al primo posto per numero di vittime. Nel territorio lombardo è così concentrato il 17,8% delle vittime di omicidi in famiglia con un aumento rispetto al 2017 (26 vittime). Seguono la Sicilia (16 vittime nel 2018 e 322 nell’intero periodo 2000-2028), il Lazio (17 vittime nel 2018 e 307 nell’intero periodo) e la Campania (rispettivamente 17 e 300 vittime).
Se si considerano invece i dati provinciali, colpisce a livello nazionale il dato di Monza e Brianza, terzo per casi. È Roma a registrare il numero più alto di omicidi in famiglia (11 nel 2018, di cui 6 nella Capitale, e 221 nel periodo 2000-2018), con un significativo aumento rispetto ai 7 casi del 2017. Seguono Caserta (9 vittime nel 2018 rispetto alle 8 dell’anno precedente e 68 nell’intero periodo) e Monza Brianza (8 vittime contro le 4 del 2017 e 28 censite tra il 2000 e il 2018). I casi in Lombardia nel 2018 sono aumentati: 29 a fronte dei 26 del 2027. Nel 2018 con i suoi 8 casi Monza ha superato Milano (5 vittime), Brescia (4), Cremona e Mantova (3). E’ stato invece incruento il 2018 a Lodi e Sondrio.
Nel periodo 2000-2018 si sono registrate a Milano 225 vittime (39,5%). Seguono Brescia (74, 13%), Bergamo (51, 9%), Varese (48, 8,4%). Chiudono Lodi e Sondrio (10 vittime, 1,8%). Nel periodo ci sono state in tutta la regione 569 vittime. Di queste 302 erano componenti della coppia, 82 figli, 76 genitori, 23 fratelli, 56 altri parenti, 30 altre figure. Rispetto all’anno prima nel 2018 sono scesi gli omicidi di coppia (da 11 a 10) e quelli dei figli (da 6 3), mentre si è registrato un numero maggiore di genitoricicidi, saliti da 3 a sette.
L’arma del delitto . Fra il 2000 e il 2018 gli omicidi compiuti con armi da taglio sono stati 215, quelli con armi da fuoco 131, 78 sono stati causati da armi improprie o percosse, 54 sono avvenuti per strangolamento, 24 per soffocamento, 67 con altre modalità . Nel 2018 le armi da fuoco hanno ucciso per 9 volte contro le 2 del 2017: una dato significativo e preoccupante che ripropone una volta di più il quesito sono quante siano le armi effettivamente detenute nelle famiglie lombarde. In incremento anche gli omicidi compiuti con armi da taglio, da 7 a dodici. Dimezzati invece, da 6 a 3, quelli compiuti con armi improprie o a mani nude.