In Italia un femminicidio su due avviene in famiglia e in Calabria nel 2018 si è assistito al raddoppio del numero di omicidi in famiglia rispetto al 2017 passando da 5 a 11 persone uccise.
I dati sono frutto dell’elaborazione dell’Eures ricerche economiche e sociali, un istituto di ricerca impegnato dal 1998 nella promozione e realizzazione di attività di studio, di formazione e di analisi applicata in campo economico, sociale e culturale.
Secondo quanto evidenziato nel rapporto sui delitti in famiglia, infatti, «l’ambito familiare arriva ormai a costituire il contesto omicidiario quasi esclusivo per le vittime femminili, visto che ben l’83,4% delle 130 donne uccise in Italia nel 2018 ha trovato la morte per mano di un familiare o di un partner/ex partner – si legge nel rapporto – Ampliando l’osservazione agli ultimi venti anni (2000-2018) gli omicidi commessi all’interno del contesto familiare/affettivo sono stati 3.539 (il 33,5% del totale), con 2.264 vittime femminili (64%) e 1.275 maschili (36%)».
Inoltre, secondo Eures, nel 2018 le vittime degli omicidi familiari aumentano al Sud (+14%, da 57 a 65 vittime) e al Centro (+7,1%, da 28 a 30), mentre diminuiscono al Nord (-16%, passando da 81 a 68) che conferma comunque il più alto numero di vittime.
Al Sud invece l’indice di rischio più alto (3,14 vittime per milione di residenti), seguito dal Centro (2,49) e dal Nord (2,45).
A livello regionale, la Lombardia, con 29 omicidi in famiglia nel 2018 (+11,5% rispetto alle 26 vittime del 2017) si colloca al primo posto per numero di vittime, concentrando nel proprio territorio il 17,8% del fenomeno totale (sono 569 le vittime nella regione tra il 2000 e il 2018).
A seguire il Lazio (17 vittime nel 2018 contro le 10 del 2017), la Campania (17 vittime nel 2018, stabili rispetto al 2017), la Sicilia (16 vittime, rispetto alle 12 del 2017) e poi la Calabria (11 nel 2018 rispetto a 5 nel 2017).
Tra le province è invece Roma a registrare il record degli omicidi in famiglia nel 2018 (11, pari a +57% sul 2017, di cui 6 nella Capitale), seguita da Caserta (9), Monza e Brianza (8), Torino e Catania (7 in entrambi i territori).
Tra il 2000 e il 2018 sono state invece 1.625 le vittime al Nord, pari al 45,9% del totale, seguite dalle 1.237 del Sud (35%) e dalle 677 del Centro (19,1%).