La causa della vulnerabilità, della diffusione del rischio, può essere ricondotta alla crisi simultanea delle tre grandi istituzioni su cui si era fondata la sicurezza delle società industriali: il lavoro, un tempo dominato da modelli stabili; la famiglia basata sulla divisione tradizionale dei ruoli secondo il genere, e lo Stato, come sistema di welfare fondato sulle grandi assicurazioni sociali obbligatorie.
L’aumento del sentimento di vulnerabilità si correla quindi alla diffusione e al perdurare della crisi, che interessa la dimensione finanziaria ma soprattutto quella reale dell’economia, determinando una forte fragilità del sistema imprenditoriale e del mercato del lavoro, un generale impoverimento delle famiglie, una contrazione dei consumi, e innescando un circolo vizioso e una spirale negativa, dalla quale, ed è l’aspetto forse più drammatico, nessuno può indicare con certezza l’uscita
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In tale contesto l’Eures, in collaborazione con la CGIL Roma e Lazio, ha realizzato uno studio su “La vulnerabilità sociale nel Lazio”, declinandola nei suoi tre aspetti principali: la vulnerabilità economica, quella occupazionale e quella sociale.
Il Rapporto è stato presentato il 20 febbraio 2013 presso la sede della CGIL di Roma e del Lazio; sono intervenuti Claudio Di Berardino, segretario generale della CGIL di Roma e del Lazio e Fabio Piacenti, presidente dell’EURES Ricerche Economiche e Sociali.
Curatore del Rapporto: | Fabio Piacenti |
Gruppo di ricerca | Alessandra Curti, Arianna Pugliese, Matteo Valido, Viviana Vassura |
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